venerdì 6 novembre 2009

89-09 IL COMUNISMO E' MORTO E IL CAPITALISMO NON STA MOLTO BENE



Venti anni fa crollava il muro di Berlino,per chi come me ricorda il periodo è certamente il segno inequivocabile del trascorrere degli anni,ma rappresenta anche che la storia non finisce nell'ultimo capitolo dell'ultimo libro dell'liceo o università che sia,ma vive e prosegue il suo percorso,come ha fatto prima di noi,e come fara anche dopo.
Anni dopo riguardare i mille cambiamenti generati da quell'evento simbolico conclusione della perestroica e della glasnost politiche di apertura all'occidente,che portarono alla fine dell'URSS antagonista degli USA nella cosi detta guerra fredda,è veramente incredibile analizzare gli effetti che produsse non solo nella geo-politica internazionale,ma ancor di più nella nostra politica interna.
Ritengo sia chiaro per tutti ormai la fortissima relazione tra fine dell'interesse degli USA per l'Italia dopo la fine dell'impero del soviet e tangentopoli o il periodo stragista di cosa nostra,manovalanza della massoneria deviata e dei servizi segreti che divenuta un cane sciolto.
In quel momento di rottura di equilibri e di profonda crisi sociale l'Italia sbagliò definitivamente affidandosi a quanto di peggio si potesse trovare alloroa,finti imprenditori mafiosi pidduisti beceri montanari,e all'opposizione"finta da allora"gente sensa più fedi e o ideali che innamoratisi del diavolo ne sposarono il perverso disegno che oggi vediamo della mafiocrazia.
Ma sopra a tutto direi che la celebrazione di questo aniversario dovrebbe farci capire che i comunisti che tanto ossessionano Mr.B non esistono più da anni,anche se uno forse c'è ancora;infatti Putin pochi mesi fa ha fatto incidere nuovamente i dettami del compagni Stalin nel Cremlino,e risulta che l'80% delle cariche politiche in Russia le detengono ex appartenenti al KGB.

Nessun commento:

Posta un commento