domenica 1 novembre 2009

SILVIO E LE COPPOLE



Come già ipotizzato a settembre dal lodo Alfano in avanti la situazione è degenerata ulteriormente,Mr.B è alle strette, miriadi di problemi legali lo travolgono e lui come sempre mette le mani avanti,usando la parola democrazia a sproposito e sensa piu avere idea di cosa significhi,"non mi dimetterò neanche se venissi condannato per difendere la democrazia".


Il paese è chiaramente amministrato da un'individuo che ha definitivamente sancito l'ingresso della malavita organizzata nelle istituzione che sono divenute un ricettacolo di pidduisti mafiosi truffatori e chi più ne ha più ne metta.
Ormai è chiaro come si è giunti a questa situazione di scudi mafiosi e di lavori pubblici sensa utilità se non per la 'ndrangheta o la mafia,grazie alle nuove dichiarazioi di Gaspare Spatuzza,e altri pentiti si sta piano piano ricomponendo il mosaico,e in questo mosaico il cavaliere nero non è solo un imprnditore e Mangano non fa lo stalliere,e Dell'utri non lavorava solo con publitalia,ma anche con i Graviano.
Quanto dovremo aspettare prima di poter parlare chiaramente dei fatti sconvolgenti del 92-94,nessuno vuole vedere l'evidenza:Borsellino morì per permettere a forza Italia di scendere in campo,una volta confluito in esso anche il partito Sicilia libera fondato dalla mafia che come noto all'improvviso si sciolse nel nuovo partito di Berlusconi,non importa che all'epoca delle stragi la procura di Palermo indagava su Finivest e i fratelli Dell'utri e Mangano,che Falcone ripeteva all'infinito che la mafia dagl'anni 70 investiva al nord,e le ingenti somme di danaro improvvisamente entrate nelle disponibilità del cavaliere per costruire Milano due anche Montanelli gliene chiese conto e lui non rispose mai,forse centra la banca Raselli dove il padre di B lavorava e di cui divenne direttore generale e dove si accertò che transitassero i soldi e i reinvestimenti della mafia al nord.

PS posto l'ultima intervista di Borsellino

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